Di Maurizio Pochesci
Queste quattro opere seguono il percorso alchemico attraverso la trasfigurazione simbolica e onirica delle figure presentate, sviluppando il tema del surrealismo simbolico con estrema raffinatezza. Ogni quadro rappresenta una fase dell’alchimia spirituale: Nigredo, Albedo, Citrinitas e Rubedo.
Nigredo
Questa fase è associata alla decomposizione e al caos primordiale. Il quadro utilizza tonalità oscure e profonde per evocare la disgregazione interiore e la preparazione alla trasformazione. La figura, adornata da piume nere e simboli geometrici, sembra sospesa tra dimensioni, un’espressione della perdita dell’identità precedente. L’uso della monocromia suggerisce una sorta di disorientamento esistenziale, mentre i dettagli sottili nel volto mostrano un senso di inquietudine psicologica.
Albedo
L’illuminazione e la purificazione vengono esplorate attraverso la leggerezza del bianco e il contrasto con lo sfondo cupo. La figura dai capelli candidi suggerisce il passaggio verso una nuova consapevolezza. La presenza di elementi astratti, come il cranio di un uccello e le forme geometriche, richiama il concetto di metamorfosi spirituale e la ricerca di equilibrio. Nel surrealismo simbolico, il bianco è spesso utilizzato per significare il momento di pausa e riflessione prima della rinascita.
Citrinitas
Questa fase si riferisce all’intelletto e alla conoscenza superiore. L’aquila come simbolo di potenza e visione suggerisce un livello avanzato di illuminazione. Il volto ibrido tra umano e animale rafforza la tensione surreale del quadro, in cui la fusione delle forme trasmette la trascendenza della coscienza. Il vibrante giallo e il nero nello sfondo creano un effetto psicologico di intensità e dinamismo. Le strutture sovrapposte e le trame nel dipinto aumentano la percezione di un movimento simbolico verso la conclusione del processo alchemico.
Rubedo
La fase finale della trasformazione, simbolo di compimento e perfezione, è rappresentata con colori accesi e vitali. Il blu profondo, lo sguardo sereno della figura, e gli elementi decorativi, tra cui il pappagallo, simboleggiano l’armonia raggiunta. Il surrealismo simbolico qui è evidente nel modo in cui gli elementi figurativi si intrecciano tra loro, suggerendo una fusione totale tra corpo e anima. La disposizione degli oggetti nel quadro non è casuale, ogni dettaglio contribuisce alla narrazione visiva di un cammino concluso.
Questa serie di opere offre un viaggio estetico e concettuale che unisce mitologia, esoterismo e surrealismo simbolico. L’artista riesce a trasmettere emozioni profonde attraverso i dettagli e la scelta cromatica, immergendo lo spettatore in una dimensione sospesa tra sogno e realtà.
Se però osserviamo le opere invertendo la sequenza, possiamo reinterpretarle come un viaggio di rinascita piuttosto che di trasformazione alchemica conclusiva.
Rubedo → Citrinitas → Albedo → Nigredo: Il Percorso della Rinascita
Partendo dalla Rubedo, potremmo vedere la scena come uno stato di perfezione raggiunta e completamento dell’identità. Tuttavia, invece di rimanere statici in questa fase, la figura sembra destinata a ripercorrere un nuovo ciclo, suggerendo che la conclusione di un percorso è anche l’inizio di un altro. La fusione tra corpo e anima che caratterizza questa fase si sgretola lentamente, lasciando spazio a nuovi interrogativi.
Scivolando nella Citrinitas, la figura inizia a perdere la certezza della propria forma, aprendo la mente a nuove possibilità. Il giallo e il nero, che nel contesto originale simboleggiavano la piena coscienza, ora diventano elementi di messa in discussione, di apertura verso il dubbio e la ricerca. L’aquila, simbolo di visione superiore, ora assume un ruolo più ambiguo: guida o messaggero di una nuova metamorfosi?
Arrivando all’Albedo, tutto viene semplificato, purificato. Il bianco che originariamente significava un momento di pausa e consapevolezza ora può essere visto come il ritorno a uno stato embrionale, in cui la mente abbandona le certezze per fare spazio a una nuova nascita. I simboli astratti presenti nell’opera sembrano ora suggerire un viaggio verso l’ignoto, mentre il volto della figura trasmette una sensazione di riscoperta più che di completamento.
Infine, nella Nigredo, la decomposizione non è più la fine di un percorso, ma il suo vero inizio. Qui, la figura sembra essere immersa nel caos primordiale, pronta a essere rimodellata attraverso nuove esperienze. I simboli geometrici, invece di rappresentare frammenti di un’identità perduta, potrebbero essere visti come le fondamenta di una nuova costruzione. L’oscurità non è più un luogo di dissoluzione, ma un grembo da cui emergerà una nuova versione di sé.
Visualizzando le opere in senso inverso, otteniamo un nuovo punto di vista: la rinascita come un ritorno alla materia grezza per poter ricominciare da capo. Questo approccio enfatizza l’idea di ciclicità, un concetto presente nel surrealismo simbolico e nelle filosofie esoteriche. La trasformazione, quindi, non è mai definitiva, ma piuttosto un eterno fluire tra distruzione e rinnovamento. Un tema che rende questa serie di opere ancora più affascinante e stratificata.

L’interpretazione inversa delle opere non solo apre alla rinascita, ma permette anche di esplorare temi profondamente radicati nel surrealismo simbolico e nella filosofia esoterica. Ecco alcune prospettive alternative che emergono da questa lettura:
a) Il Tempo Come Ciclo Infinito
Seguendo l’ordine inverso, le opere possono rappresentare una riflessione sul tempo e sulla sua ciclicità. Invece di una progressione lineare verso la perfezione, il percorso suggerisce un eterno ritorno, simile alla visione nietzschiana dell’“eterno ritorno dell’uguale”. La figura parte dalla completezza per dissolversi gradualmente, evocando il concetto di rigenerazione senza fine.
b) La Dissoluzione dell’Identità
Se nella sequenza originale il viaggio implica una costruzione identitaria, nell’interpretazione inversa la progressiva perdita di dettagli visivi suggerisce un processo di dissoluzione dell’ego. Da Rubedo a Nigredo, vediamo la figura perdere la propria forma definita, lasciando spazio all’idea di annullamento, concetto vicino alle filosofie orientali sulla non-identità e sulla connessione con il tutto.
c) Il Ritorno al Caos Primordiale
Invece di una purificazione che culmina in una nuova consapevolezza, l’inversione può simboleggiare un ritorno all’origine. La Nigredo, vista ora come fase finale, richiama l’idea di un universo in contrazione, dove ogni forma torna allo stato primordiale. Questo tema è affine ai miti cosmici della creazione e distruzione ciclica, come nel concetto induista della dissoluzione dell’universo da parte di Shiva.
d) Il Processo di Smaterializzazione
Nel surrealismo simbolico, la materialità e la corporeità spesso vengono messe in discussione. Seguendo l’ordine inverso, le opere sembrano descrivere un lento abbandono del mondo fisico: dalla solidità cromatica di Rubedo fino all’oscurità della Nigredo, il corpo si dissolve, lasciando emergere l’idea di una dimensione più eterea e trascendente.
e) Il Dualismo Vita-Morte
L’interpretazione inversa può anche evocare il ciclo vitale visto dal punto di vista della morte. Partendo dalla pienezza dell’essere in Rubedo e scendendo verso l’oscurità di Nigredo, il percorso può essere letto come una meditazione sulla mortalità e sulla trasformazione postuma. In questo senso, la Nigredo diventa un punto di passaggio oltre la materialità, non un annientamento definitivo.
Questa lettura alternativa delle opere dimostra la profondità dei simboli presenti e la loro versatilità interpretativa. Il surrealismo simbolico è particolarmente efficace nel suggerire ambiguità, lasciando spazio a molteplici significati. L’inversione della narrazione non nega il significato originario, ma ne amplia le possibilità, offrendo nuove riflessioni sul tempo, sull’identità e sulla trascendenza.