di Maurizio Pochesci

L’arte di Giuseppe Menozzi rappresenta un affascinante viaggio attraverso i meandri del subconscio, un’esplorazione audace dei territori dell’oltre che sfidano le convenzioni della realtà visibile. Questo artista figurativo si distingue per la sua capacità di penetrare nelle profondità dell’animo umano, traducendo le percezioni intime e le visioni oniriche in immagini tangibili che vibrano di significato.
L’approccio dell’artista alla pittura è profondamente radicato nella tradizione figurativa, ma si espande oltre i limiti convenzionali per abbracciare un mondo interno ricco di simboli e metafore. Le sue opere non sono rappresentazioni della realtà esterna, ma vere e proprie incursioni nella psiche, dove ogni elemento sulla tela diventa un portale verso l’inconscio. La tecnica pittorica serve da veicolo per trasportare l’osservatore oltre la superficie apparente, verso un regno di introspezione e auto-rivelazione.
Uno degli aspetti più distintivi del lavoro di Giuseppe Menozzi è la complessità narrativa di ciascuna opera. I dipinti non si limitano a catturare momenti statici, ma raccontano storie intricate e multidimensionali che svelano strati di significato ad ogni sguardo successivo. In «Eternità», ad esempio, si percepisce una tensione sottile tra la quiete apparente della scena e l’intensità emotiva sottostante, che emerge attraverso dettagli sottili e composizioni sapientemente orchestrate. I personaggi ritratti non sono figure, ma incarnazioni di archetipi universali, rappresentazioni simboliche di desideri, paure e aspirazioni che risiedono e navigano nelle acque profonde della mente umana, un viaggio che, seppur impegnativo, promette ricchezze inimmaginabili nel profondo di ognuno di noi. L’uso del colore nelle sue opere è particolarmente significativo, non solo come elemento estetico, ma come strumento psicologico che contribuisce a creare l’atmosfera onirica e surreale delle sue opere. Le tonalità scelte, spesso intense e contrastanti, evocano sensazioni che vanno dall’euforia alla malinconia, dal mistero alla rivelazione. Ogni sfumatura cromatica è attentamente calibrata per amplificare l’esperienza emotiva dello spettatore, guidandolo in un viaggio sensoriale attraverso il paesaggio interno dell’artista.
Un altro elemento fondamentale dell’opera di Menozzi è l’uso della luce e dell’ombra. La manipolazione sapiente di queste risorse non solo conferisce un senso di profondità e volume alle immagini, ma sottolinea anche il dualismo intrinseco dell’esperienza umana. La luce, simbolo di conoscenza e consapevolezza, si contrappone alle ombre del dubbio e del mistero, creando un dialogo visivo che riflette la complessità della psiche e il continuo oscillare tra razionalità e intuizione. L’immaginario di Giuseppe è popolato da una varietà di figure enigmatiche e paesaggi surreali che sembrano sfidare le leggi della fisica e della logica. Questi elementi, pur apparentemente incongruenti, si integrano armoniosamente nelle composizioni, creando una realtà alternativa che rispecchia la fluidità del pensiero e la natura mutevole dei sogni. In ogni opera, l’artista invita l’osservatore a sospendere il giudizio razionale e ad abbandonarsi all’esperienza estetica e emotiva, accettando l’incertezza e la sorpresa come parte integrante del percorso di scoperta.
In definitiva, l’arte di Menozzi non è solo una finestra aperta sul suo mondo interiore, ma un ponte che collega l’esperienza individuale a quella collettiva. Le sue opere ci ricordano che il subconscio è un terreno fertile di creatività e introspezione, un luogo dove possiamo confrontarci con i nostri demoni e trovare nuove fonti di ispirazione e comprensione.

Nota biografica
Giuseppe Menozzi nasce il 14 ottobre 1956 a Mirandola in provincia di Modena. Ma ha sempre vissuto con la famiglia a Camposanto nella casa dove vive e lavora con la sorella Anna. Sin da ragazzo, quando frequentava ancora le scuole elementari, iniziò a manifestare una capacità espressiva, tramite il disegno, particolarmente accentuata riuscendo a riprodurre specialmente la vita contadina che viveva tutti i giorni. Col passare del tempo, continuando a coltivare questa passione per il disegno e la pittura, la sorella maggiore Anna capì che questa sua dote era una disciplina che andava incoraggiata e lo spronò a continuare. Proseguendo negli studi non lasciò che questa sua capacità venisse trascurata ma, anzi, continuò ed i progressi iniziarono a vedersi tanto che nel 1976 tenne la sua prima personale presso la Biblioteca Comunale di Camposanto dimostrando di possedere una maestria che lo avrebbe fatto distinguere come pittore quale è. Nel 1980 si propose sempre a Camposanto in una seconda personale dove colse rinnovati apprezzamenti; conobbe il critico d’arte Guido Franchetti che lo incoraggiò insieme a Michele Pavel (nipote della zarina di Russia) che ne divenne amico. Nel 1982 la mostra che tenne presso la Sala Medicea di S. Maria degli Angeli ad Assisi gli causò una evoluzione interiore che lo portò ad avere una trasformazione nella sua espressione artistica dandogli la capacità di esprimere la sua carica spirituale tramite una pittura più incisiva e personale. Da allora inizia ad esporre più frequentemente ed in varie parti d’Italia. Le sue opere vengono apprezzate dai collezionisti che iniziano a cercarle per averle nelle loro raccolte. Nel 1989 espone un’antologica presso La Rocca Estense a S. Felice sul Panaro. L’anno seguente inizia il ciclo pittorico de i “Cavalieri dell’Apocalisse” che approfondirà per alcuni anni. Nel 1992 nuova antologica presso il Castello di Spezzano a Fiorano Modenese. Nello stesso anno è a Praga presso l’Auditorium. Quest’anno inizia il ciclo pittorico che verrà poi definito “Eventi”. Nel 1995 antologica presso la sala del Paradisino di Modena. Quest’anno conosce Federico Zeri con cui rimarrà in contatto fino alla sua morte. Col passare del tempo continua ad esporre in varie gallerie e sedi Istituzionali. Nel 2002 viene insignito del premio “Lizza d’oro Arte” presso il Castello ad Avenza di Carrara” con presentazione di Giammarco Puntelli. In questo periodo ha già iniziato il “ciclo della luce” che approfondirà negli anni a venire. Nel 2009 viene insignito della medaglia d’oro al Premio Nazionale Culturale “Torre di Castruccio” durante il Premio Bancarella. Nel 2010 viene insignito del Premio “Foyer des Artistes (XXXVI Edizione) Aula Magna Università “La Sapienza” a Roma (Medaglia d’oro e diploma”). Nel 2011 espone a: Palazzo Bastogi a Firenze; al Centro Studi Ludovico Antonio Muratori a Modena; al Museo Ugo Guidi a Forte dei Marmi. Nel 2012 espone all’ex Museo Civico di Spoleto. L’anno successivo è nuovamente ospitato nell’ambito di International Art Fair presso il Battistero di Spoleto. Segue poi la mostra presso il Complesso Museale Bocca della Verità a Roma. Nel 2014 gli viene conferito il Premio internazionale “Comunicare l’Europa” alla Camera dei Deputati. Espone poi con una personale presso il Palazzo delle Regioni al Parlamento Europeo a Bruxelles. Mostra personale preso Palazzo Bernabei ad Assisi. Nel 2015 espone presso la Galleria Civica di Montichiari; a Villa Badoer nell’ambito della Biennale d’Arte Contemporanea in Veneto. E’ presente alla rassegna “L’Arte e il tempo” presso il Palazzo dei Giureconsulti “Città expo” a Milano. Sempre quest’anno gli viene dedicata la copertina n° 51 del Catalogo dell’Arte Moderna–gli artisti italiani dal ‘900 ad oggi – Editoriale Giorgio Mondadori per l’anno 2016. Rassegna ”Il labirinto dell’Ipnotista” a Gravedona e Uniti (Co) (G. Puntelli). Rassegna dell’Enciclopedia dell’Arte Italiana” a Milano. Antologica “Giuseppe Menozzi-Nel Segno del Sacro” a cura di G. Puntelli presso il Convento Santa Maria delle Grazie a Gravedona e Uniti (Co). Mostra “La terra incontra il cielo-Dialoghi silenti fra Sergio Scatizzi e Giuseppe Menozzi” (Palazzo Ducale di Massa (Carrara) a cura di G.Puntelli. Personale presso Palazzo Ferrajoli a Roma (G. Puntelli). Personale “Giuseppe Menozzi” presso i Magazzini del Sale (inaugurazione presso la Sala delle Lupe nel Palazzo Pubblico di Siena in Piazza del Campo a cura di Giammarco Puntelli.
Personale Giuseppe Menozzi “Deus sive veritas” Palazzo Ducale Sabbioneta (Mn) a cura di G. Puntelli (2017). Personale Giuseppe Menozzi “Deus sive veritas” Palazzo Ducale Sabbioneta (Mn) a cura di G. Puntelli (2017). Personale Giuseppe Menozzi “Storie recenti” MAM di Gazoldo degli Ippoliti (Mn) a cura di G. Puntelli (2017). Personale Giuseppe Menozzi “Il globo d’oro” Villa Mirra Cavriana (Mn) a cura di G. Puntelli (2017). Personali: “Nel segno del sacro” presso la Chiesa di Santa Maria dei Laici detta dei Bianchi a Gubbio e presso il Museo di San Francesco a Montefalco con direzione artistica di G. Puntelli (2018). Personale “Lumen” presso il Palazzo della Cancelleria Vaticana a Roma con la direzione artistica di Giammarco Puntelli. In agosto abbiamo la personale a Spello, prosegue in settembre con la mostra personale ai Musei Diocesani di Mantova. Il 2018 si chiude con l’ultima personale ad Assisi, presso la Galleria Le Logge in occasione delle Celebrazioni Francescane. A dicembre viene pubblicato il numero 54 del Catalogo d’Arte Moderna editoriale Giorgio Mondadori che lo vede nuovamente in quarta di copertina e nello speciale Arte all’interno. Febbraio 2019 mostra personale a Berlino presso la Galleria Lacke & amp; Farben. In ottobre è avvenuta la presentazione de “Le Storie dell’arte”, il docu-film sulla vita del Maestro. Il Maestro Menozzi è uno dei due artisti voluti per il progetto “Arteterapia”, operazione ideata e diretta a livello internazionale da Martin Stoecklin. Nel settembre 2020 è protagonista alla personale nel prestigioso Museo d’Arte Moderna di Napoli, il PAN. Il 2021 viene realizzato il docu-reality sul Maestro, ideato e diretto da Alessandro Galli. Art Teraphy personale presso la Mood Style Gallery Londra giugno 2023 T.H. Carpegna Palace personale 15 settembre 2023. Casa del Municipio Roma centro (RM), ottobre 2023. Florida Expo, ottobre 2023. Palazzo Altieri, Monterosi (VT), ottobre 2023. Basilica San Pietro Roma, dicembre 2023. Museo Barbella (CH), maggio 2024. Chiesa di San Silvestro al Quirinale Roma Giugno 2024. Pinacoteca Comunale di Gaeta (LT), settembre 2024.
Hanno scritto di Giuseppe Menozzi: Anna Menozzi, Guido Franchetti, Gabriella Ardissone, Michele Fuoco, Valter Boni, Oleg Ehrrenbergen, Franco Solmi, Elisabetta Trombetti Fanti, Basilio Kalkidiotis, Enrichetta Ferraresi, Tiziano Marcheselli, Federico Zeri, Giuseppe Coluccigo, Arrigo Grazia, Luca Carbonara, Nicola Martelli Mantel, Pier Giorgio Saccani, Alberto Diolaiuti, Beatrice Bolandrini, Giammarco Puntelli, Rosario Sprovieri, Alberto Moioli, Martin Stoecklin, Gianfranco Ferlisi, Filippe D’Averio, Michele Crocitto, Maurizio Pochesci, Mariarosaria Abbate, Donatella Calì.